Scrive Leo Spitzer:
"Al pensiero armonizzatore dei greci (...) noi dobbiamo la prima rappresentazione del mondo veduto in una armonia modellata sulla musica, di un mondo che assomiglia alla lira di Apollo; veduto perché ἰδέα e εἶδος, Denken e Anschauung, erano per i greci una cosa sola; [...].
"E' stato detto che fu il culto di Apollo, il dio che ha per attributo la lira, a ispirare la similitudine musicale di Pitagora, e che i «veri pitagorici» erano probabilmente una setta orfica. Forse la meravigliosa regolarità riscontrata nei movimenti delle stelle li portò a concepire in esse un'armonia musicale: i sette pianeti si potevano paragonare alle sette corde dell'eptacordo di Terpandro (644 a. C.) e i (presunti) suoni delle sfere rotanti intorno al centro a distanze diverse tra le sfere stesse erano «toni».
L'armonia del mondo appariva come un' armonia musicale, inaccessibile all'orecchio umano, ma paragonabile alla musica umana e, in quanto riducibile a numeri (...), accessibile in certa misura alla ragione umana."
Leo Spitzer, L'armonia del mondo.Storia semantica di un'idea, il Mulino, 2009, pag. 9-10