domenica 20 novembre 2011

Pitagora e la conoscenza

giovedì, 31 gennaio 2008

Pitagora e la conoscenza


The Plains_ Daniel Kuzmenka
     "Benché sia quasi impossibile attribuire con certezza qualsivolgia conquista matematica sia a Pitagora sia ai suoi discepoli non v'è dubbio che siano stati loro a mescolare teoria dei numeri, filosofia della vita e misticismo in una misura forse senza uguli. E a tale proposito, non è privo di interesse il fatto che Pitagora fosse contemporaneo di altri fondatori di grandi religioni quali Buddha e Confucio.
     Si dice perfino che sia stato Pitagora a coniare le parole 'filosofia' (letteralmente dal greco, 'amore per la sapienza', o 'per la saggezza') e 'matematica' ('ciò che si apprende'). 'Filosofo' era, per usare le sue parole, colui che 'si dedica alla scoperta del significato e dello scopo della vita... e alla comprensione dei segreti della natura'. Pitagora sottolineò l'importanza dell'acquisizione di conoscenza rispetto a ogni altra attività, perché, come avrebbe detto, 'alla maggior parte degli uomini e delle donne non è data, né per nascita né coi propri sforzi, la possibilità di diventare ricchi e potenti, mentre il sapere è alla portata di chiunque'. Fu celebre anche per aver sostenuto la teoria della 'metempsicosi', secondo la quale l'anima è immortale e torna sulla Terra, o 'trasmigra', in incarnazioni umane o animali."
Ho appena cominciato a leggere un libro consigliato dal 'vecchio della montagna' (ilvecchio.splinder.com). Vi ho trovato un intero capitolo dedicato a Pitagora e ai pitagorici. Il libro è: Mario Livio, La sezione aurea. Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni, BUR. Il brano è a pag. 45. E' un libro che saccheggerò con entusiasmo.

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