sabato 19 novembre 2011

L'armonia nel pensiero di Eraclito

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L'opposto concorde e dai discordi bellissima armonia.


Escher_Giorno e Notte


Tutte le cose sono diverse e opposte, ma si compongono in una unità superiore:

"Tutte le cose sono uno"
dice Eraclito

Il filosofo Emanuele Severino spiega così il pensiero di Eraclito:

"Ciò che vi è di identico in ogni cosa è la contrapposizione stessa di ogni cosa alle altre. Ciò che è 'comune' a ogni cosa è questa sorta di 'contesa' [pòlemos], soltanto nella quale le cose possono diventare e rimanere ciò che sono: se la vita non fosse in contesa, e cioè non si opponesse alla morte, il caldo al freddo, il giorno alla notte, la sazietà alla fame, non esisterebbero vita, caldo, giorno, sazietà. La discordanza , il contrasto, l'opposizione sono lo stesso principio di concordanza, armonia, unità delle cose."

L'etimologia aiuta a comprendere il significato di armonia come concordia, accordo perfetto: il greco harmonìa deriva dal verbo harmózein che vuol dire congiungere, comporre, dal calco harmós, giuntura.

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Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde: armonia contrastante, come quella dell'arco e della lira.
Escher_incontro



"E il divenire delle cose ha una particolare importanza per Eraclito, perché nell'universo visibile è il legame che unisce gli opposti: la pace nasce dalla guerra, la guerra dalla pace, si riscaldano le cose fredde e si raffreddano quellle calde. Anzi, nel divenire, tanto il contrasto e l'opposizione delle cose, quanto l'unità degli opposti si presentano nel modo più manifesto: basta che qualcosa si realizzi, ad esempio la gioventù, che subito il suo contrario la raggiunge e la gioventù precipita nella vecchiaia e vi si identifica."


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L'armonia nascosta vale di più di quella che appare.


Escher_verbum



"Nel divenire ogni cosa diventa il suo contrario, e in ciò è l'espressione visibile di quella 'armonia nascosta' in cui consiste il Dio come originaria unità degli opposti."

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Eraclito,  Peri fusewV  [Sulla Natura], Frammenti
Emanuele Severino, La filosofia dai greci al nostro tempo, BUR, I, pagg. 58-59

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