domenica 27 novembre 2011

La musica delle stringhe

La musica delle stringhe 





'L'universo elegante', un libro di Brian Greene intorno a 'Superstringhe, dimensioni nascoste e la ricerca della teoria ultima', di non impossibile comprensione per persone di ridotta (ahimé) preparazione scientifica come me, mi ha fatto provare un brivido di stupore e una rinnovata speranza che noi umani possiamo scandagliare o almeno avvicinarci al senso ultimo della nostra "realtà". Un sogno, forse nient'altro che un sogno. La teoria non è dimostrata e ha molte critiche. ....


'La musica è da sempre una ricca fonte di metafore per chi medita sui misteri del cosmo. Dalla "musica delle sfere" dei pitagorici all' "armonia della natura", spesso invocata nei secoli, l'uomo ha continuato a cercare la melodia del mondo nei moti regolari dei corpi celesti come nelle violente manifestazioni del mondo subatomico. Con le superstringhe, la metafora diventa straordinariamente vera: secondo questa teoria, il mondo microscopico è pieno di piccole corde di violino, i cui modi di vibrazione orchestrano l'evoluzione del mondo.' [pag. 117]


Sense of Scale diagram


'Le particelle della tabella sono le "lettere" della materia. Proprio come le loro controparti alfabetiche, non sembrano essere scomponibili in ulteriori strutture interne. La teoria delle stringhe afferma il contrario: se potessimo esaminarle con maggiore dettaglio - un dettaglio di molti ordini di grandezza superiore alle nostre attuali capacità tecniche - troveremmo che le particelle non sono puntiformi, ma consistono di un minuscolo anello undimensionale. Ogni particella contiene un filamento che danza, vibra, oscilla come un elastico infinitamente sottile; i fisici moderni, privi del gusto letterario di Gell-Mann, lo hanno chiamato stringa ( o corda; in inglese è string ).' [pag. 14]




'Secondo la teoria delle stringhe le proprietà osservate delle particelle viste nella tabella non sono che un riflesso dei vari modi in cui una stringa può vibrare. E' proprio come per le corde di un violino o di un pianoforte, che vibrano con caratteristiche in modo che il nostro orecchio percepisce come le note fondamentali e le rispettive armoniche superiori; le vibrazioni delle stringhe della teoria non si manifestano come note musicali, ma come particelle, la cui massa e carica sono determinate dalle oscillazioni della stringa stessa: l'elettrone è una stringa che vibra in un certo modo, il quark up in un altro, e così via. Le proprietà delle particelle, dunque, non sono una caotica massa di dati sperimentali, ma conseguenze di un unico principio fisico: sono la musica, per così dire, suonata dalle stringhe fondamentali. La stessa idea si applica alle forze: vedremo infatti che ogni particella mediatrice di forza è associata a un particolare modo di vibrazione. Quindi tutte le forze e tutta la materia sono unificate sotto la voce "oscillazione di stringhe": sono le note che le stringhe suonano.' [pag. 15]

A Conversation with Brian Greene   Brian Greene è un fisico giovane, bello e appassionato, e bravissimo divulgatore di una materia impossibile o quasi impossibile per i 'profani'.
E' facile associare la danza di Shiva Nataraja, il suo ritmo frenetico, le sue vibrazioni e oscillazioni, alla visione dell'universo attraverso le metafore musicali di Brian Greene. Sono conoscenze su cui è difficile ragionare, ma emozioni e intuizioni  fermentano nella mente insieme a una forte tensione cognitiva verso l'armonia dell'universo e i suoi misteri,

2 commenti:

  1. Affascinante eh? Riproduco qui due affermazioni contenute nel mio libro di prossima pubblicazione " Gli occhiali alla Fortuna":
    Prima Istruzione per l'Universo: Il divenire proceda casualmente ma lontano dall'omogeneità.
    Seconda Istruzione dell'Universo: La disomogeneità sia bella. Dunque, un Universo casuale ma indirizzato alle forme complesse e al bello! Wow, entusismante!

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